L’insostenibile leggerezza delle scelte

16 01 2009

La periodica proposizione della “questione Liceo” a Telese Terme, mette in luce come il nodo di fondo del problema riguardi, con tutta evidenza, l’approccio adottato fino ad ora per la soluzione del problema.

In riferimento alle opere pubbliche, in linea di principio, le Amministrazioni dovrebbero avere il compito di anticipare, attraverso una seria programmazione, i bisogni della collettività, valutare gli eventuali problemi che potrebbero presentarsi, definire i percorsi attuativi, avviare l’iter progettuale ed infine realizzare l’opera.

Ciò che è accaduto in realtà, può essere invece così riassunto: le Amministrazioni coinvolte e tutti i rappresentanti della politica locale, non hanno saputo anticipare le istanze dei cittadini, trasformandole prima in un vuoto di programmazione, poi in un problema ed infine nella classica emergenza.

A questo punto, come nella migliore tradizione, sono iniziati i grandi discorsi, le reciproche accuse, le proposte più disparate, senza che sia mai stata trovata un minimo di convergenza nell’interesse della collettività.

La stessa soluzione dell’ex Molino Capasso ha visto fronteggiarsi, da un lato l’Amministrazione provinciale e comunale, che non hanno saputo produrre un progetto credibile e condiviso dai cittadini e dagli studenti, dall’altro un movimento di protesta che non ha saputo cogliere lo spunto per trasformare, con opportuni suggerimenti ed indirizzi, la proposta dell’Amministrazione provinciale, in una grande opportunità di riqualificazione urbanistica ed ambientale.

E’ prassi consolidata, fatta salva qualche rara eccezione, recuperare e convertire a nuovi usi le aree o i siti industriali dismessi, in particolare quando essi occupano spazi interni al perimetro abitato. Tali scelte vengono generalmente adottate perché si eliminano situazioni di degrado, si qualificano le aree circostanti, non si occupano nuovi suoli, si recuperano porzioni di fabbricati esistenti e si localizzano nuove attività e servizi pubblici al posto di spazi altrimenti inutilizzabili.

Prima di escludere completamente la proposta si poteva, ad esempio, dibattere e valutare tecnicamente un ipotesi progettuale che prevedesse l’acquisizione dei terreni adiacenti, l’integrazione dell’area della Torre longobarda, la creazione di una arteria di collegamento a valle fino alla rotonda all’ingresso del paese, la sostanziale demolizione verticale della struttura esistente e l’aggiunta di corpi di servizio tra loro collegati modello campus.

Il risultato è che ad oggi non ancora è stato realizzato il Liceo, l’ex Molino Capasso con la sua mole sproporzionata è ancora lì ad accogliere i visitatori che arrivano a Telese Terme e a completare insieme ad altri edifici l’intorno ambientale del Grassano e per completare lo scenario si è pensaTo di colare altro cemento su una delle poche aree libere al centro del paese!

Ritornando alle questioni dei nostri giorni, nel Consiglio comunale del 10 gennaio 2009 è stata, infatti, avanzata la proposta di realizzare il nuovo Liceo nel campo sportivo di Viale Europa. Il giorno 13 gennaio il Consiglio provinciale ha approvato il progetto.

Sembrerebbe finalmente la soluzione tanto attesa, se non fosse che tale scelta solleva ulteriori ed ancora più serie perplessità. La prima riguarda il carattere estemporaneo della scelta.

E’ possibile che dovendo realizzare ex-novo una struttura, non esista su tutto il territorio comunale un sito idoneo e sia necessario andare a cementificare uno spazio centrale, che quando non è occupato da giostre e fiere, è una attrezzatura sportiva, per di più, a quanto si apprende dalla stampa, gravata da vincolo?

Non è stato allo studio per quasi un decennio un ipotesi di piano regolatore? Ed oggi non è in fase di redazione il PUC?

E’ possibile che, anche in via del tutto valutativa, non sia stata mai individuata in tutto questo tempo un area per l’edilizia scolastica?

E se sì perché non viene considerata quest’ultima per la realizzazione del liceo o addirittura del campus di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi?

Un’altra perplessità, anche questa di non poco conto, riguarda il progetto del nuovo plesso scolastico. Se esiste già un progetto chi lo ha redatto in soli tre giorni domeniche incluse? Come si rapporta al vicino Parco Termale? Quali sono le ricadute sul piano urbanistico ed ambientale? Quali sono state le procedure attivate?

La proposta che sentiamo il diritto ed il dovere di suggerire ai cittadini che amministrano è che non si perda altro tempo. E perché ciò sia possibile, non si continui a gestire l’emergenza con tutto il carico di scelte aleatorie che essa comporta ma si avvii concordemente tra i diversi attori un programmazione reale dell’opera.

Sia individuata un area, sulla base di criteri suffragati da serie considerazioni di programmazione urbanistica, che possa negli anni a venire accogliere la realizzazione del Liceo senza depauperare le risorse esistenti.

Sia avviato un iter scandito da tempi certi e soprattutto caratterizzato da principi di trasparenza amministrativa e concretezza della soluzione progettuale, ad esempio un Concorso di Progettazione (la Legge Regionale n°3/2007 prevede anche un fondo per il sostegno alla progettazione ed alla programmazione dei concorsi).

E’ opportuno ricordare a questi stessi cittadini, che il vigente Codice degli Appalti prescrive che per “…lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico e conservativo, nonché tecnologico, le stazioni appaltanti valutano in via prioritaria l’opportunità di applicare la procedura del concorso di progettazione…” Intendendo con questa definizione “…le procedure intese a fornire alla stazione appaltante, soprattutto nel settore della pianificazione territoriale, dell’urbanistica, dell’architettura, dell’ingegneria…….un piano o un progetto, selezionato da una commissione giudicatrice in base ad una gara.…”

Ma soprattutto, li invitiamo a non ripiegare verso soluzioni affrettate e condizionate dall’approssimarsi della scadenza elettorale, ma a rivolgere il loro impegno verso un percorso che produca come risultato un opera di pregio funzionale, architettonico e qualitativo, che possa costituire in futuro un reale patrimonio per la città di Telese Terme.


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7 responses

17 01 2009
giusy

la verità è che come al solito “siamo a telese” il paese delle promesse…il paese che vuole crescere ed avere tutto,(e poi perde la tenenza della finanza),…il paese che vuole atteggiarsi a Città,… (aprendo un liceo classico sapendo già di avere uno scentifico senza una sede adatta),…che costruisce sottopassaggi e cavalcavia,(che a pochi giorni dall’inaugurazione hanno necessitato di manutenzione)…ormai sono così abituata a vivere così che non ci faccio più caso…spero che il prossimo sindaco…se cambierà…faccia un’unica cosa…ci stupisca…

18 01 2009
Gelo

Cara giusy! E’ facile farsi prendere dallo sconforto. Il passato è si, una base cui fondare il nostro futuro ma al tempo stesso questo può rivelarsi un ostacolo perenne al nostro modo di intendere e agire sul presente, se vissuto in maniera negativa. Se lasciassimo entrare queste emozioni nel nostro animo inizieremmo a vedere le cose con diffidenza e questo ci precluderà dalle cose giuste che invece andrebbero dette e fatte da ognuno di noi. Una di queste è “AGIRE”. Per quanto riguarda la tua riflessione sulla “città”… Non è un sentimento megalomane il mio ma è la realtà che incombe sul nostro paese che lo rende indissolubilmente diverso e più complesso dal circondario. Dinamiche proprie di una città o cittadina come meglio preferiamo e Telese è oggi mossa da queste alla stessa stregua di una Città. E’ importante capire, a mio avviso, che questa associazione voglia offrire un mezzo alternativo. Che coinvolga noi cittadini di questo Comune e che si preoccupi di farci diventare un “filtro” essenziale, delle decisioni amministrative. Le espressioni politiche che si succedono negli anni a volte non dispongono dei giusti mezzi di analisi pre-intervento. Spero che questo sia un valido indirizzo da seguire, un canale che noi cittadini dobbiamo utilizzare per non ricadere più negli errori passati. Colgo la tua espressione di bontà e di ottimismo finale dicendoti che se vogliamo cambiare il futuro bisogna anche che qualcuno agisca sul presente. Non schieriamoci contro nessuno. Sarebbe deleterio oggi addossare colpe a coloro che hanno contribuito negli anni passati o attuali all’evoluzione e/o all’involuzione di questo paese. Aiutiamoci tutti per vedere più in là dell’orizzonte.

21 01 2009
Alessandra

Tempo fa vidi negli uffici della Provincia un avviso di gara per edificio da mettere a disposizione quale sede “temporanea” del liceo scientifico (se ricordo diceva proprio temporanea).
Telese, quando la vidi per la prima volta nel 2000 mi colpì talmente tanto per la sua semplicità, pel la sua pulizia. In 8 anni noto, invece, che è totalmente cambiata. Tutto il verde lo stanno sostituendo con palazzine squallide ed ancora, per la maggior parte, vuote! Ai semafori si sentono sempre più spesso strombazzare i clacson appena scatta il verde. Alla posta (ma la sede originaria quando verrà messa a posto?) la coda diventa sempre più lunga e quando esci rischi di essere vittima di uno scippo. Negozi di abbigliamento e scarpe in ogni strada… Ma quando finirà questa trasformazione selvaggia?
Non mi sorprende, poi, se per la sede di un Liceo si preferisca sottrarre ai giovani i pochi spazi liberi messi loro a disposizione invece di restaurare il Molino Capasso o altro edificio in disuso!
Per il prossimo sindaco io penso (e spero di sbagliarmi) che ognuno tira acqua al suo mulino… E scusate il gioco di parole (Molino-Mulino)

22 01 2009
Gelo

Mi permetto di fare un mio commento su quello appena scritto da Alessandra. Potrebbe essere vago il mio intervento ma ci sono pensieri ai quali non si comanda ed è per questo che non mi faccio tanti scrupoli. Da dove partire? Tralasciando tutte le ottime considerazioni da parte di Alessandra che sorgono spontanee ad ogni cittadino di questo Comune: la pulizia, la sicurezza, lo spreco, la valorizzazione, ecc.. io inizierei un dibattito dalla domanda “MA QUANDO FINIRA’ QUESTA TRASFORMAZIONE SELVAGGIA?”. Io penso che il cattivo uso di determinati poteri finirà quando l’individuo prima ancora di ricevere determinate responsabilità si convinca di una formula molto semplice: “MIGLIORARE SE STESSI EQUIVALE A MIGLIORARE IL PROSSIMO”. Che senso ha questa frase? Ha il senso che soltanto chi ha delle radici storiche con la gente, con la natura, i luoghi e i costumi di questo paese può ritenersi capace di risolvere la formula su citata. Quando negli anni passati i telesini sono stati preda di gente che pensava di trovare in questo comune terreno fertile (un paradiso in negativo) per le proprie speculazioni e per portare avanti i propri interessi, ebbene, nessuno ha saputo intuire quello a cui saremmo andati incontro e nessuno ha mosso un dito per evitarlo. E’ vero, Telese colpiva per la sua semplicità ma eravamo anche molti di meno! Così come riferendomi agli enormi “FARAGLIONI DI CEMENTO” che farebbero rabbrividire i grandi architetti del ‘900 non posso che dire:”HAI RAGIONE”! E’ “IL COSTRUIRE DEL NON ABITATO”. Mi sembra che questo comune si stia impegnando a diventare una “GHOST CITY”. Per chi non mastica l’inglese: “UNA CITTA’ FANTASMA”. Case, case e case ma senza qualcuno che vi ci abiti. E sulla questione liceo? Non giudico le decisioni prese per quanto riguarda il sito ma discuto invece della necessità di informare le masse. E’ giusto che le famiglie intervengano in un dibattito perchè sono i genitori assieme ai figli ad essere maggiormente interessati alla questione, in previsione di una sana e più consona gestione del periodo di istruzione secondaria. Perchè non indire allora un incontro con la partecipazione di genitori, figli, insegnanti, tecnici…? I dialoghi si costruiscono sui i dubbi dei singoli. Se smettessimo di fare domande non avremmo più risposte. Se non ci fossero più risposte allora saremmo degli stupidi presuntuosi.
Chiudo con una citazione molto bella di Ernest Hemingway:
“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi”

P.S. Auspico in un intervento da parte di qualche Tecnico che possa meglio rispondere alle domande proposte.

23 01 2009
Enzo

Il problema è proprio questo: come gestire i cambiamenti. A volte sono così rapidi che non riesci a comprenderli. Stiamo vivendo una crisi economica di immensa portata e pochi ne stanno comprendendo le ricadute. E’ di ieri l’allarme della BCE secondo cui se gli oneri per le finanze pubbliche causati dalla crisi non saranno riassorbiti rapidamente peseranno sulle nuove generazioni e su quelle future. E’ arrivato il momento di fare scelte serie ed importanti, alle quali non sarà in grado di rispondere quella politica che in questi anni abbiamo imparato a conoscere, mi riferisco alla politica che non sa amministrare, non sa decidere ma che si presenta agli occhi dei cittadini con la sicumera tronfia ed arrogante di chi si ritiene più intelligente o più furbo. Penso che la colpa di questo stato di cose sia di noi tutti, che firmiamo a queste persone un assegno in bianco al momento del voto, ci lasciamo lusingare ed ingannare dalle false promesse e dagli atteggiamenti untuosi che sanno sfoderare quando hanno bisogno del nostro consenso. Probabilmente è colpa nostra se invece di scegliere chi ha capacità o intelligenza votiamo “alla persona”, “all’amico” non fa niente se distrugge la città e ruba il futuro dei nostri figli, ovviamente a vantaggio dei suoi. E forse sbagliamo quando “per quieto vivere” non pretendiamo il rispetto dei nostri diritti o quando invece andiamo a chiedere come un favore quello che invece ci è dovuto. Invece, ci si lamenta un po’, si sbraita contro tizio o contro caio, governo ladro, poi tutti insieme si ricomincia nell’arte del “piangi e fotti” che specialmente noi al sud conosciamo benissimo.
Pensare di più, avere più capacità critica, comprendere le dinamiche che si svolgono intorno a noi, dimostrare maggiore senso civico e senso di appartenenza ai luoghi in cui viviamo, avere le nostre idee e non lasciarci strumentalizzare dalle ideologie, ma sopratutto non essere indifferenti perché in ogni modo siamo tutti sulla stessa barca e la direzione che questa potrà prendere domani dipende anche da noi.

27 01 2009
Enzo72

L’apertura del blog Tulisiom a qualche giorno dalla sua pubblicazione sul Web mi pone degli interrogativi.
Ho notato che, ad oggi, vi sono più di 370 contatti, un numero considerevole per un nuovo blog.
La prima questione trattata riguarda il Liceo e l’approccio, per così dire superficiale, che le Amministrazioni hanno avuto nella gestione di questo problema.
Bene, è possibile che una tematica così importante che solo qualche mese prima ha suscitato tanti mal di pancia rispetto alle scelte dell’Amministrazione Provinciale guidata da Nardone, oggi passa quasi inosservata nonostante le tante contraddizioni che la scelta del campo sportivo mette in luce? E’ possibile che ad oggi non è dato ancora conoscere pubblicamente il progetto che la Provincia ha candidato al Parco Progetti Regionale? A nessuno più interessa l’doneità urbanistica, geologica, viaria, di sicurezza, ecc. ecc. del sito e della struttura progettata?
Ma allora siamo veramente interessati alla questione oppure, sventata la possibilità di utilizzare il Molino, qualsiasi scelta la si può accettare senza conoscerla. E allora mi chiedo: quanto siamo veramente liberi nelle opinioni e quanto siamo telecomandati?
Ritengo che il rumore dei fischietti fosse una libertà degli studenti rispetto a delle scelte fatte con una certa superficialità, ma oggi il loro silenzio stride fortemente con quella libertà che forse era solo parvenza. Vorrei essere convinto del contrario.
Grazie.

2 04 2009
Raffaele

E’ nata a San Salvatore “Cittadini in movimento”, un’iniziativa di un gruppo di persone che vuole scegliere in maniera consapevole, responsabile e partecipativa i propri amministratori in vista delle prossime elezioni comunali. Lo spirito di questo nuovo movimento è molto vicino a quello di “Tulisiom”, prefiggendosi di portare i bisogni e le aspettative dei cittadini all’attenzione dei candidati, occupati ed affaccendati solo ad una continua “conta” dei possibili voti, considerando gli elettori solo valori numerici della loro personalissima calcolatrice elettorale. Va il mio plauso a questa iniziativa, permettendomi di suggerire, ai promotori del movimento, di non limitare l’azione solo al periodo elettorale, ma di continuare anche successivamente, per creare un movimento ed un laboratorio di idee, per ridare coscienza ed identità distintiva a tutta la valle Telesina, intesa come agglomerato di comuni che prescindono dalle particolarità delle singole realtà.

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