Ultimo appello

22 02 2010

I sottoscritti, constatata la frammentazione politica determinatasi in prossimità delle elezioni amministrative di marzo 2010 e l’assenza di un progetto politico largamente condiviso, con evidenti caratteri di discontinuità e di diversità rispetto a quelli proposti in passato, ritengono doveroso verificare se vi sono le condizioni e la volontà da parte dei gruppi politici organizzati, di riconporsi in un ampio progetto “civico” che si candidi al governo della città con una proposta forte e credibile.

Ritengono fermamente che, data la delicata fase economico-amministrativa che il nostro paese attraversa, si debbano produrre tutti gli sforzi necessari, affinché Telese possa avere un governo autorevole, supportato da un largo e generale consenso.

Tale condizione, è ritenuta indispensabile per poter affrontare efficacemente le tante problematiche cui la nuova amministrazione dovrà necessariamente confrontarsi.

Sono auspicabili da parte di tutti, atti di responsabilità politica, di generosità, capacità di unire tutte le componenti su un solido programma di governo, poiché gli interessi dei cittadini e l’amministrazione della città sono prioritari, rispetto alle posizioni di parte e alle pur legittime aspirazioni personali.

Battista Caruso, Mauro Colangelo, Francesco Coscia, Mimmo Cucciniello, Mario Chidini, Raffaele D’Ambrosio, Michele Della Porta; Vincenzo Izzo, Filomeno Lavorgna, Oreste Martusciello, Giancarlo Mele, Pietro Quercia.





Oltre lo status quo, il percorso c’è – dal Sannio quotidiano del 07/02/2010

8 02 2010

Lo scenario politico che si sta delineando a Telese in vista delle elezioni amministrative di marzo 2010, non mostra segnali tangibili di diversità e di discontinuità rispetto all’ultima tornata elettorale.  Si va avanti con lo stesso copione, gli stessi attori, una volta di qua e una di là.

La vita politica Telesina è, ancora una volta, bloccata sulle contrapposizioni di sempre, sugli stessi argomenti, che hanno già inciso negativamente sulla nostra comunità, in termini economici, di opportunità mancate e di immagine.

Il ruolo della classe politica è quello di definire gli obiettivi programmatici ed amministrativi sulla base di una traiettoria e di criteri attuativi chiari a se stessa ed alla cittadinanza.

Chi avrà il compito di amministrare il paese dovrà confrontarsi con problematiche importanti che richiederanno scelte non facili e talvolta coraggiose, tra le quali: il risanamento del bilancio comunale, il rilancio della vocazione termale della nostra città, l’implementazione di politiche volte a dare maggiore impulso al commercio e al terziario, la redazione del Piano Urbanistico Comunale, la gestione efficace dei servizi pubblici, la manutenzione delle strade e del patrimonio pubblico.

Tematiche importanti che richiedono nuovi metodi e un nuovo modello di governance. E’ auspicabile che le componenti sociali, imprenditoriali, professionali, partitiche, riescano ad esprimere una classe dirigente, capace di superare le attuali contrapposizioni e a ricomporre quelle spaccature presenti nel tessuto sociale che hanno di fatto diviso il paese, partendo dal dato delle ultime elezioni amministrative fino ai noti fatti giudiziari di qualche mese fa.

La prossima amministrazione, dovrà lavorare nell’interesse esclusivo della collettività, garantire pari opportunità e tutelare tutti i cittadini a prescindere dal loro ruolo, censo ed appartenenza politica, e rappresentare un affidabile interlocutore per il mondo produttivo e professionale. Bisogna costruire, affrontando seriamente e responsabilmente i problemi ed i nodi importanti che interessano la nostra comunità.

Per questi motivi, l’augurio è che alla prossima tornata elettorale si realizzi un progetto politico, “fortemente” civico, che possa garantire gli interessi comuni ed essere in grado di assolvere al ruolo di cerniera tra la società civile e le forze partitiche. La sfida amministrativa che avrà luogo a marzo 2010 non riguarderà più la contrapposizione ideologica tra destra-sinistra, superata dal momento contingente, ma, tra due modi di intendere il governo e l’amministrazione della città.

Sarà una scelta tra passato e futuro, tra le posizioni “conosciute e note” di coloro che vogliono e desiderano mantenere lo status quo e le aspirazioni di quanti vogliono inaugurare una nuova stagione politica, in cui dovranno essere centrali, i cittadini e la crescita della collettività, dove spirito di servizio, competenza e responsabilità ne dovranno rappresentare gli aspetti qualificanti e caratterizzanti.

 Battista Caruso, Mario Chidini, Mauro Colangelo, Francesco Coscia,Franco Coscia, Mimmo Cucciniello, Raffaele D’Ambrosio, Michele Della Porta, Vincenzo Izzo, Filomeno Lavorgna, Giovanni Lepore, Oreste Martusciello, Giancarlo Mele.





La politica del silenzio – dal Sannio Quotidiano del 30/01/2010

31 01 2010

Da diversi mesi un silenzio opprimente avvolge la vita pubblica di Telese.

Il silenzio degli amministratori uscenti, che all’indomani degli arresti dell’ex Sindaco D’Occhio, hanno preferito rappresentare la loro posizione con stringati comunicati stampa e non attraverso un pubblico chiarimento politico. Atto, questo, dovuto a tutti i cittadini ed in particolare ai propri elettori.

Il silenzio delle altre parti politiche che, alla luce delle stesse vicende, si sono limitati a prendere le distanze o ad assumere un ruolo censorio rispetto agli accadimenti giudiziari, ma non hanno saputo, o voluto, avviare alla luce degli stessi eventi, un’analisi approfondita sui contorni degli ultimi cinque anni di politica amministrativa.

Il silenzio attonito del tessuto civile, nei suoi diversi strati, che se si esclude qualche isolata manifestazione di giubilo o di vicinanza, non è riuscito a comporre e ad esprimere una propria riflessione su quanto era accaduto e continuava ad accadere.

A marzo Telese ritornerà alle urne per decidere chi dovrà amministrare nei prossimi anni.

La logica democratica vorrebbe che gli attori politici avessero già iniziato ad operare confronti, ad indicare proposte sul piano programmatico, ad esprimere valutazioni e considerazioni sulle priorità amministrative, ad accogliere suggerimenti da parte dei cittadini elettori. Di tutto questo, nulla.

Eppure mai come oggi, è di fondamentale importanza indicare quali sono i principi ispiratori dell’azione politica ed i criteri con cui si intendono affrontare questioni di vitale importanza per la nostra comunità, a partire prioritariamente dalle iniziative per ridare impulso all’economia complessiva del paese, dall’industria termale, al commercio, ai servizi, ai lavori pubblici.

Riteniamo, che mai come oggi, non si possa prescindere dall’avviare approfondite considerazioni sull’attuale assetto urbanistico della nostra cittadina e sulle problematiche connesse, sia alla luce dei risultati prodotti dal PRG attualmente in vigore, che della recente proposta preliminare di PUC. Considerazioni che andrebbero estese alle gravi carenze delle reti, alla situazione delle zone periferiche, alle problematiche relative all’individuazione ed al reperimento delle aree per l’edilizia scolastica, alla situazione dei plessi esistenti e delle strutture sportive, all’impatto demografico che seguirà la crescita edilizia, in altre parole all’insieme dei problemi che costituiscono, o costituiranno una forte pregiudiziale allo sviluppo ed alla qualità della vita.

Ora è il momento per affrontare tali questioni.

E’ sulla base delle scelte di indirizzo amministrativo che vanno informati e coinvolti i cittadini, fatte le alleanze, le liste e gli accordi elettorali. Sono questi i presupposti sui quali si esercita la politica, si perseguono gli interessi di tutti i cittadini e si chiede il consenso, non sui programmi elettorali effimeri o sui patti elettorali dettati esclusivamente da fattori numerici o di opportunità.

E’ arrivato il momento di interrompere queste logiche, è doveroso indicare una traiettoria di sviluppo, a partire dalle analisi e dalle possibili soluzioni ai problemi che frenano la crescita del paese.

Chi ritiene di rappresentare un idea politica deve guardare oggi ai cittadini, alle forze produttive, economiche, sociali e culturali e da esse deve trarre i propri obiettivi, tralasciando tatticismi e contrapposizioni che hanno come unico risultato, quello di danneggiare o, ancora peggio, dividere la comunità.

Oggi Telese ha bisogno di ripartire da una profonda ricomposizione del tessuto sociale e politico, che superi le divisioni, le logiche, i ruoli individuali resi ormai anacronistici dal tempo, dagli eventi e dai risultati.

Se tutto questo non avviene ora, allora le prossime elezioni saranno solo una questione tra gruppi rivali che si fronteggiano e qualunque sarà il loro l’esito, il paese avrà perso l’ennesima occasione.

Battista Caruso, Franco Coscia, Mimmo Cucciniello, Raffaele D’Ambrosio, Michele della Porta, Vincenzo Izzo, Filomeno Lavorgna, Giovanni Lepore, Oreste Martusciello, Giancarlo Mele.





Interessi pubblici e responsabilità politica

22 11 2009

Durante una delle più difficili crisi politiche che la città di Telese abbia mai vissuto, sono state più volte evocate tre importanti questioni: gli Accordi di Reciprocità, la sede del nuovo Polo Scolastico e la stabilizzazione dei L.S.U.

Su questi argomenti, si è giocata da parte della maggioranza la carta dell’“assicurare nell’immediato il regolare governo della cosa pubblica”, e quella che la comunità merita “un Governo che affronti l’ordinaria amministrazione ma affronti anche le tante questioni in campo”.

Dal canto suo una parte della minoranza, considerata l’importanza delle questioni, ha proposto in Consiglio Comunale la loro veloce approvazione, seguita dalle successive dimissioni di tutti i consiglieri. Tale era il senso dell’apertura politica, da aver spinto il gruppo consiliare di maggioranza ad ipotizzare un dialogo “con quelle forze politiche più consapevoli dei problemi che comporterà la verosimile fase commissariale” per verificare  “le condizioni per dar luogo ad un serio e responsabile confronto finalizzato ad individuare congiuntamente e con spirito di leale collaborazione – nell’esclusivo interesse della comunità telesina – le questioni prioritarie rispetto alle quali assumere le più idonee iniziative sul piano politico e amministrativo”.

Tutto questo tra il 30 ottobre ed 9 novembre.

Per capire meglio i termini di questa partita politica è opportuno cercare di capire meglio l’entità degli argomenti in questione e la loro tempistica, rapportata all’ormai noto stato dell’arte della politica locale. Gli Accordi di Reciprocità sono un modello di pianificazione concertata per l’utilizzo dei fondi europei del periodo 2007-2013. Essi prevedono l’accordo tra gli Enti di un territorio,  per individuare una strategia comune e condivisa d’intervento, in linea con quanto indicato dal Piano Territoriale Regionale (PTR). Gli A.d.R. sono promossi da un Partenariato Istituzionale Locale (PIL), costituito dall’aggregazione degli Enti Locali appartenenti ad un medesimo Sistema Territoriale di Sviluppo. Telese fa parte insieme con altri comuni del Sistema Territoriale di Sviluppo  B6 – TITERNO. Una delle novità previste dagli A.d.R., consiste nel fatto che dovranno essere costruiti intorno ad un Progetto Portante considerato strategico per lo sviluppo del territorio. Per la loro realizzazione, la Regione Campania ha previsto 500 milioni di euro, da ripartirsi su progetti d’importo variabile tra i 50 ed i 70 milioni di euro per ogni AdR. Tranne alcuni addetti ai lavori ed i rappresentanti dei vari Enti locali coinvolti, la maggioranza degli operatori e dei cittadini non solo di Telese ma presumibilmente della Valle Telesina, ignorano completamente cosa siano gli A.d.R. e non conoscono i dettagli di un eventuale Progetto Portante, non essendo stata fatta, ad oggi, alcuna pubblicità, contrariamente allo spirito e all’idea di fondo propri degli A.d.R. In altri comuni, il Partenariato ha promosso mediante avvisi pubblici, la partecipazione ed il coinvolgimento degli attori sociali ed economici del territorio attraverso una serie d’incontri aperti a tutti i soggetti privati sulle opportunità d’investimento e di finanziamento. Prescindendo dall’amara considerazione che di un A.d.R. che riguarda l’S.T.S. B6 non vi è notizia neanche sui siti dei Comuni più importanti che ne fanno parte, a Telese non si è fatto nulla, non si dice nulla, nessuno commenta. Un assordante silenzio bipartisan. E’ possibile che a circa 20 giorni dalla scadenza dei termini di presentazione, previsti perentoriamente per il 13/12/2009, non si sappia nulla? E’ possibile mai che i cittadini e le imprese di Telese debbano rinunciare ed essere esclusi da importanti risorse finanziarie che potrebbero essere veicolate sul nostro territorio? E’ accettabile che in un momento di grave crisi economica e di scarsità di risorse, gran parte della classe politica sia distratta da situazioni, che seppur importanti, non hanno certamente la scadenza dei termini così immediata?

Relativamente  alla questione del sito del nuovo Polo Scolastico o Centro Polifunzionale, và ricordato che il Consiglio Comunale  all’unanimità, il 10 Gennaio 2009, ha approvato il progetto per la localizzazione dell’opera sul suolo del Campo Sportivo di Viale Europa. Tralasciando considerazioni già svolte sulla mancata programmazione urbanistica, i fatti d’oggi sembrano riproporre il problema e confermare le perplessità sollevate all’epoca sulla scelta del sito (leggi “L’insostenibile leggerezza delle scelte”). Lascia stupiti che tutti i nostri politici, pur avendo partorito insieme la decisione, non abbiano effettuato una verifica approfondita della fattibilità tecnico-amministrativa del sito prescelto e, in subordine l’individuazione di una nuova area, a partire dal giorno dopo l’approvazione e si siano ridotti ad oggi, a circa un anno di distanza, a non aver ancora risolto lo stesso problema.

Infine, l’argomento della stabilizzazione dei L.S.U., la cui importanza tocca direttamente le vicende lavorative di diverse famiglie e va ad innestarsi su problematiche sicuramente ampie e complesse che sarebbe riduttivo provare a riassumere. Resta il fatto che non è una situazione d’oggi e che possibili soluzioni in grado di tutelare al contempo l’interesse dei lavoratori e quello della comunità, potevano e dovevano essere travate da tempo, con l’impegno congiunto di tutte le forze consiliari e sociali.

In questi giorni abbiamo ascoltato molte dichiarazioni, ogni giorno diverse, provenienti dalle parti politiche. Senso di responsabilità, disponibilità ad operare per il bene della comunità, richiamo a rassegnare le dimissioni, minaccia di rassegnare le dimissioni, tutto come in una brutta rappresentazione teatrale. E’ vero che i percorsi della politica non sempre hanno una direzione lineare, ma quello a cui stanno assistendo i cittadini di Telese in queste ultime settimane, assume sempre più contorni paradossali. L’attuale situazione non richiede laconici comunicati stampa, dichiarazioni fumose o strumentali prese di posizione, ma impone a chi ha responsabilità considerazioni approfondite, valutazioni politiche e scelte commisurate alla serietà del momento ed alle necessità del nostro paese.

Vincenzo Izzo





La politica a Telese ed il tempo delle scelte

15 11 2009

Le vicende che hanno caratterizzato la vita della città di Telese nelle ultime settimane presentano una valenza diversa, a seconda che le si guardi da un punto di vista politico o giudiziario. Da un punto di vista politico, non v’è dubbio che l’impossibilità del Sindaco di svolgere “oggettivamente” le proprie funzioni crea immediati problemi sul piano amministrativo, sociale ed economico. Da un punto di vista giudiziario, la questione è più complessa ed è scandita dalla lunghezza delle fasi processuali. L’inconciliabilità dei tempi tra la “questione” politica e quella giudiziaria, rende,  ragionevolmente opportune le dimissioni del Sindaco e, và da se, anche dell’intero Consiglio Comunale, che non avrebbe più alcuna legittimazione politica.

E’ vero anche, che l’amministrazione in questa fase è impegnata su tematiche e progetti di rilievo quali: accordi di reciprocità, stabilizzazione degli LSU, Polo Scolastico. E’ doveroso che l’amministrazione responsabilmente governi  questa fase con un “governo tecnico”, senza subire regole da parte di chicchessia, e secondo i tempi strettamente necessari che tali impegni richiedono, senza protrarre sine die  tale situazione.

Diventa prioritario, garantire alla città ed ai cittadini un governo autorevole attraverso il ricorso al voto. La politica Telesina degli ultimi 25 anni è rimasta ingessata sulla contrapposizione “pro o contro D’occhio”, con il risultato che non si è formata una vera nuova classe dirigente“. Questo grazie, soprattutto, alla incapacità dei partiti ed ovviamente degli uomini che li rappresentavano di formarne o proporne una. Non hanno saputo cogliere i segnali di cambiamento e di novità, che pure nella società Telesina erano presenti e venivano da più parti e dai diversi settori della vita economica e sociale. L’aver coltivato divisioni interne e piccoli egoismi in nome dell’autoreferenzialità dei singoli, piuttosto che  proporre e perseguire un progetto serio e condiviso di amministrazione della città, ha contribuito a costruire nel corso degli anni l’immagine vincente di Pino D’Occhio come leader politico.

La possibilità concreta di ritornare a breve alle urne ha riacceso le speranze di alcuni. Costoro, approfittando della situazione contingente, accampano ancora una volta primogeniture e dimentichi del ruolo che hanno avuto in un recente passato, vanno in giro ad evocare una nuova età dell’oro ed improbabili meriti politici. Ignorano, o fingono di ignorare che il “terremoto” che si è abbattuto sulla nostra comunità è sì giudiziario, ma anche politico, ed ha, di fatto, investito senza distinzione “maggioranza e opposizione”, ognuno con un proprio grado di  responsabilità.

La cosa che, tuttavia, più colpisce, è l’assoluta mancanza di un’approfondita riflessione politica ed ancor più l’assenza totale del pur minimo esercizio, se non di accettazione di responsabilità politica, etica, o morale, almeno di valutazione rispetto al ruolo che ognuno ha giocato in questi anni.

Bisogna voltare pagina! E’ doveroso voltare pagina. E’ necessario ed auspicabile che si inauguri una nuova stagione politica, alla quale non possono sottrarsi tutti i cittadini. La questione politico/amministrativa deve diventare la questione di tutti, e deve essere affrontata  con intensità e con impegno, che una comunità deve fare emergere quando è investita da fatti che ne scuotono le fondamenta. Solo attraverso l’ampio coinvolgimento di persone accomunate  da  un modo di concepire la politica come spirito di servizio e non come tornaconto personale, si possono creare le condizioni effettive di sviluppo e di governo nell’interesse esclusivo della collettività.

E’ il tempo delle scelte e della serietà e tutti devono sentirsi investiti e partecipi perché la gravità del momento lo richiede, altrimenti sarà la vittoria dei Pirro, dei questuanti della politica, il trionfo della mediocrità,  l’affermazione del nulla e la sconfitta di Telese e dei Telesini.

Oreste Martusciello





Democrazia e qualità dei servizi on-line

11 07 2009

egovernment

Molti Comuni italiani sono ormai dotati di un sito web.

Uno dei principali scopi, dovrebbe essere quello di favorire il potenziamento dell’e-government, inteso come “l’uso nei processi amministrativi delle tecnologie informatiche, introdotte con l’obiettivo di fornire servizi che vengano incontro alle nuove esigenze espresse da una società profondamente mutata negli ultimi anni, per articolazione e stili di vita”. (Fonte:www.urp.it).

Lo  sviluppo del progetto dell’e-government rientra nello sforzo cominciato con la riforma amministrativa della Pubblica Amministrazione per combattere la tradizionale ottica autoreferenziale, nel perseguimento di fini di efficienza, trasparenza, semplificazione amministrativa ed ammodernamento.”(Fonte:www.urp.it).

L’introduzione di procedure informatiche, aiuterebbe a “ridurre l’onere dell’amministrazione e i costi nell’interazione pubblico privato” e favorirebbe la cancellazione di “code, attese e ….pellegrinaggi”. (Fonte: documento di sintesi del progetto “Reti amiche” del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione).

Sennonché molti di questi portali, sono vuoti esercizi di autoreferenzialità, privi di informazioni realmente concrete, con indicazioni parziali, poco utili ai cittadini, costosi ed il più delle volte poco aggiornati, a meno che non si tratti di promuovere la sagra paesana.

E veniamo così al nocciolo del problema: le code, le attese, ma, soprattutto, i pellegrinaggi.

Con quanti problemi quotidiani si scontrano i cittadini che non possono trovare rapida soluzione perché non hanno informazioni, non sanno a quale ufficio rivolgersi, non sono consapevoli delle procedure, non hanno idea di dove reperire i regolamenti o ordinanze.

Molto spesso, tali informazioni, sono tenute gelosamente custodite nei cassetti e negli armadi, per essere all’occorrenza centellinati in parziali fotocopie, secondo le convenienze o a seguito di ripetute insistenze.

Allora una semplice richiesta, un adempimento di poco conto, si trasforma in un odissea di anticamere, estenuanti e seccanti telefonate “all’amico”, richieste di chiarimento al funzionario responsabile, in parole povere, in una richiesta di favore o in un faticoso e molte volte controproducente braccio di ferro.

Proprio così, un atto dovuto, l’espletamento di un diritto/dovere, si trasforma in una richiesta di favore seguita dall’altra parte in una magnanima elargizione o in una infastidita risposta ad un noioso seccatore.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice.

Limitare l’informazione, non favorire la trasparenza, consente ad alcuni di potere esercitare al meglio le diverse e personali azioni di controllo clientelare. D’altro canto, non divulgare gli atti pubblici di un amministrazione e le relative informazioni con strumenti adeguati per velocità e livello di diffusione, consente a molti di favorire se stessi, il proprio entourage e gli amici degli amici.

Siamo ormai alla metà del 9° anno del secondo millennio, molte Amministrazioni, ma soprattutto molti amministratori hanno ormai capito che tali processi sono ormai ineludibili e che la velocità delle procedure e l’accesso all’informazione sono oggi condizione essenziale per la crescita socio culturale ed economica del proprio territorio, tanto che ormai si parla di e-democracy. “L’e-government esprime al meglio il suo potenziale se inserita in un contesto di governance allargata ai soggetti del territorio; non è un caso che la seconda parte del programma di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni abbia come tema la e-democracy, ovvero la partecipazione dei cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni locali ed ai loro processi decisionali attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione” (Fonte: http://www.urp.it).

Purtroppo, su questo versante, resistono ancora realtà che vivono sulla propria pelle sacche di arretratezza e di mancanza di trasparenza, tuttavia, sono fiducioso, convinto che il vento stia ormai iniziando a  cambiare direzione e che il progresso sia ormai alle porte.

Vi segnalo il sito del Comune di Lavagna (GE) http://www.comune.lavagna.ge.it/ e l’esperienza in rete di Polis Comune Amico http://www.poliscomuneamico.net/

Vincenzo Izzo

P.S.

Non so perché, ma mentre scrivevo, mi sono venuti alla mente le immagini di quei bambini della Tanzania che per raccogliere una tanica d’acqua devono percorrere 7km a piedi.





A proposito di amministratori

19 06 2009

Non è solo la lotta elettorale impregnata di passio­ni; lo è anche la vita pubblica con le gelosie personali che arrivano a coinvolgere i molti nel vortice passionale, creando un dedalo di intrighi per conquistare un centro o per scalzare la base ad avversari e a concorrenti.

C’è chi passa da una legislatura all’altra, da una scadenza all’altra, non pensando che alla lotta elettora­le come all’affare principale, l’unico, dimenticando fa­miglia, professione, pratica religiosa, doveri della pro­pria carica; ingolfandosi nella più difficile e tormentata esistenza che si possa immaginare.

A questo stato si è arrivati anche per le larghe re­munerazioni e i vantaggi accordati al posto ambito di deputato e di senatore; remunerazioni e vantaggi este­si anche alle cariche amministrative locali perfino dei comuni, nonché degli enti pubblici di ogni sorta.

Si va creando una nuova classe di politicanti-amministratori o di amministratori-politicanti; che estendono l’abuso della corruzione nell’ambito della gestione del pubbli­co denaro.

Luigi Sturzo, “Problemi spirituali del nostro tempo”, 214-215, 1945





Le nostre proposte per Telese Terme

27 03 2009

Come ogni crisi, anche questa che stiamo vivendo è destinata a finire.

Secondo un rapporto del centro studi di Confindustria datato 26 marzo 2009, “Si stanno componendo le condizioni internazionali per la ripresa, che potrebbe gradualmente partire nella seconda metà del 2009…”.

E’ presumibile, che in questo preciso momento, a fronte dei vicoli ciechi in cui ci hanno portato i processi fino ad ora seguiti, molti staranno rivedendo strategie ed indirizzi per quando ripartirà il ciclo economico. Si staranno ipotizzando, un po’ ovunque, scenari e sistemi sufficientemente saldi da costituire la condizioni per una nuova crescita e per lo sviluppo di intere nazioni e comunità.

Va da sé che riteniamo quanto mai impellente , anche per quanto riguarda la nostra realtà, ricercare una direzione comune verso la quale orientare i nostri sforzi.

Per raggiungere questo risultato, sarà necessario l’apporto di tutti i cittadini.

Dovrà essere messo da parte lo scetticismo fine a se stesso, la rassegnazione o la speranza incosciente che le cose cambieranno da sole o grazie all’intervento di non si sa chi.

Sarà necessario dare fiducia e sostegno alle Istituzioni, ma anche esporre in maniera chiara ed inequivocabile quali sono le nostre aspettative e, perché no, quali sono le nostre proposte per crescere e progredire.

Per questo motivo, come associazione di cittadini sentiamo di sottoporre alla attenzione pubblica quelle che, a nostro parere, potrebbero costituire delle linee di indirizzo rispondenti alle aspettative di sviluppo della comunita’.

Nell’attesa che si possa arrivare quanto prima ad una AGENDA 21 LOCALE, i punti principali di intervento potrebbero riguardare:

LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

L’OTTIMIZZAZIONE DELL’ACCESSIBILITA’ E DELLE RETI DEI PERCORSI

LA PARTECIPAZIONE

LA QUALITA’ URBANA

LA CITTA’ COME SPAZIO DEI BAMBINI E DELLE FASCE DEBOLI

L’ATTENZIONE ALLE POLITICHE OCCUPAZIONALI

LA CURA E LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

PROMOZIONE DEL TERRITORIO

  • Promozione del ruolo di Telese come epicentro e punto di partenza di percorsi tematici costituiti dai paesi limitrofi.
  • Promozione e rilancio delle risorse locali (private, commerciali, imprenditoriali, culturali ,ecc….) attraverso l’impostazione, condivisa anche con gli altri paesi del Comprensorio, di un Piano di Marketing Territoriale e la Creazione di un Marchio d’Area.
  • Valorizzazione delle risorse naturali e delle risorse storiche ed archeologiche innescando un circuito tra elementi attrattori, elementi amplificatori e di connessione

PARTECIPAZIONE

  • Implementazione del sito internet comunale per:

1. la consultazione di documenti pubblici, norme e regolamenti.

2. la creazione di forum tematici aperti

3. la diffusione di questionari on line per valutare il gradimento di una particolare iniziativa pubblica o l’operato della Amministrazione.

  • Istituzione di tavoli di concertazione permanenti tra l’Ente e le diverse categorie imprenditoriali, le associazioni, le istituzioni scolastiche presenti sul territorio.

ACCESSIBILITA’ E RETI DI PERCORSI

  • Miglioramento dell’efficienza, dell’accessibilità e della dotazione dei percorsi urbani pedonali e ciclo pedonali e delle connessioni tra le aree verdi del paese.
  • Miglioramento della fruibilità del Parco Termale da parte dei cittadini e dei visitatori.
  • Potenziamento dei collegamenti da e verso l’esterno il Parco Termale e creazione di percorsi ciclabili o percorsi salute interni
  • Raccordo del Parco Termale con il Parco Grassano

AMBIENTE URBANO

  • Qualificazione dei percorsi pedonali e delle aree asservite all’Ente con un programma di rialberatura in maniera da dotare ampi porzioni della città abitata di quel verde attualmente mancante.
  • Riqualificazione dell’area prospiciente e limitrofa la Stazione Ferroviaria, per bilanciare la fruizione del Viale, dare slancio alle attività commerciali presenti e contribuire a migliorare l’attrattività del paese per chi arriva in treno.
  • Riqualificazione dell’area antistante palazzo Ottaviani

BAMBINI E FASCE DEBOLI

  • Creazione, negli spazi urbani residuali e nelle aree asservite, di aree di gioco recintate con canestri per basket, porte per il calcio o dotazioni per altri sport, in maniera da creare luoghi che facilitino la vita all’aperto dei ragazzi, i rapporti interpersonali e la socializzazione.
  • Qualificazione funzionale e miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dello spazio antistante la scuola primaria, in modo da renderla interamente fruibile alle diverse fascie di utenza nelle diverse ore della giornata.
  • Ridefinizione degli spazi gioco esistenti in maniera da avere una migliore funzionalità ed una maggiore sostenibilità in termini di costi di manutenzione.

AMBIENTE

  • Attivazione di meccanismi di premialità per gli edifici a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica.
  • Implementazione delle politiche ambientali per la riduzione dei rifiuti (ad esempio la proposizione di politiche di riduzione e riuso degli imballaggi, nonché di attivazione di compostaggio domestico).

POLITICHE OCCUPAZIONALI

  • Favorire la costituzione di uno Sportello Unico per le Imprese, come interfaccia immediato per la creazione di nuove imprese e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale esistente.
  • Sostenere la costituzione di società cooperative tra L.S.U., disoccupati, inoccupati e giovani per la gestione di taluni servizi che normalmente L’Ente affida in outsourcing, come ad esempio: gestione delle aree di parcheggio, la gestione e la manutenzione dell’arredo urbano, la gestione e manutenzione delle aree verdi, la manutenzione e custodia del patrimonio pubblico,..ecc
  • Attivare le economie di scala, sostenendo l’aggregazione di più soggetti imprenditori
  • Incentivare e promuovere l’artigianato di qualità presente sul territorio attraverso politiche fiscali e la guida all’accesso a risorse comunitarie e bancarie.
  • Promuovere l’interesse dei più giovani per il mondo del lavoro e favorire contemporaneamente la formazione professionale ed imprenditoriale.

Invitiamo vivamente tutti, ad esprimere le loro osservazioni per migliorare o modificare queste proposte, a segnalare la loro opinione in merito o a suggerirci nuovi spunti di riflessione.

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Conferenza stampa di Presentazione

22 03 2009

Siamo qui per presentare la nostra Associazione, ma anche perché abbiamo un Aspettativa.

L’ASPETTATIVA, CHE SI REALIZZINO QUELLE CONDIZIONI CHE POSSANO VEDERE I CITTADINI CHE SARANNO INDICATI PER AMMINISTRARE E, SOPRATTUTTO, I CITTADINI CHE NON RICOPRONO RUOLI ISTITUZIONALI, MA CHE COSTITUISCONO L’OSSATURA ED IL TESSUTO DI TELESE, GUARDARE ALLA VITA PUBBLICA ED AL PROPRIO MODO DI OPERARE, CON L’OBIETTIVO DI UNA CRESCITA COMUNE, COLLETTIVA E CONDIVISA.


Per potere meglio comprendere le finalità dell’Associazione credo sia necessario tratteggiare i contorni del contesto di riferimento.

Vorrei farlo, evidenziando le peculiarità di Telese Terme. Quelle condizioni favorevoli e quelle ricchezze, che la rendono probabilmente unica rispetto agli altri paesi della Provincia di Benevento e la cui portata, nella sua interezza, è molto spesso sottovalutata.

Telese è collocata geograficamente a cavallo delle province di Benevento e di Caserta a poca distanza dai capoluoghi. Questa posizione le consente di avere uguali contatti con le due aree e di essere facilmente raggiungibile dall’uno e dall’altro versante. Occupa una posizione baricentrica anche rispetto ai paesi limitrofi, che tendono a convergere naturalmente verso Telese.

Questa condizione ha fatto si che nel corso degli anni diventasse punto di riferimento per il commercio ed i servizi.

D’altro canto, Telese beneficia del richiamo turistico esercitato da essi. Gran parte di questi paesi, infatti, dispongono di un patrimonio storico ed ambientale di grande pregio, oltre a tradizioni antiche nel campo dell’artigianato o dell’enogastronomia.

Per quanto riguarda le vie di comunicazione, Telese è servita da due arterie viarie importanti quali la Fondo Valle Isclero e la SS Telesina. Queste consentono rispettivamente un veloce collegamento con Caserta e Napoli e un innesto fondamentale sulle principali direttrici nord-sud.

In aggiunta alla modalità viaria, Telese è attraversata dalla linea ferroviaria ed è servita da una stazione collocata nel centro urbano.

Il carattere di unicità che distingue il nostro paese è testimoniato, infine, dalla presenza di sorgenti termali sulfuree di antica tradizione, dall’ormai famoso lago che rappresenta insieme al Torrente Grassano e al fiume Calore un insieme ambientale di grande pregio.

Nel corso degli anni, la città ha stratificato un notevole arricchimento in termini di strutture sanitarie, con la presenza della Clinica S. Francesco, la Struttura della GEPOS ed il Centro Maugeri ma anche per quanto riguarda spazi congressuali e per lo sport.

In altri termini ha conquistato un proprio ruolo ed una riconosciuta importanza come realtà urbana di primo piano non solo in ambito provinciale ma anche su scala regionale.

A fronte di questa condizione ricca di positività e sicuramente privilegiata rispetto ad altre realtà, non ha corrisposto, tuttavia, la DEFINIZIONE DI UNA IDENTITÀ IN TERMINI DI INDIRIZZI DI CRESCITA.

Ne è prova la progressiva rinuncia di Telese al ruolo di stazione termale ed il fatto che non si sia consolidata strutturalmente una economia legata al turismo, al commercio ed ai servizi.

La RAPIDA CRESCITA EDILIZIA non accompagnata da una STRATEGIA DI SVILUPPO DI LUNGO TERMINE hanno contribuito, infatti, a rendere la nostra città meno attraente dal punto di vista turistico ed hanno inibito la capacità di organizzare un SISTEMA dal punto di vista dei servizi e del terziario.

Il risultato è un turismo, “mordi e fuggi”, rivolto in gran parte ad un utenza spesso anziana e presente sul territorio per il tempo strettamente necessario alla cura termale.

Lo testimonia il fatto che dalla fine dell’800, periodo di avvio dell’attività termale, fino ai nostri giorni, non si è consolidata una industria ricettiva commisurata alla definizione di Città Termale.

Anche l’assenza di negozi di souvenir, botteghe artigiane o spazi per lo shopping di fascia alta o medio alta, connotazione principale delle località a vocazione recettiva, lascia sottintendere la mancanza di un nesso profondo tra turismo e commercio.

La maggioranza delle imprese commerciali, infatti, pur potendo contare su un utenza esterna stagionale, si sono strutturate principalmente per rispondere alle richieste provenienti dai paesi limitrofi o dalla cresciuta domanda interna.

Alle modificazioni del tessuto urbanistico ha corrisposto, infatti, in questi ultimi anni una forte dinamica demografica.

Questa crescita della popolazione residente non è stata, tuttavia, sostenuta da una offerta occupazionale proporzionata e da una adeguata rete di servizi e di infrastrutture.

Molto spesso, quegli stessi nuclei familiari che hanno contribuito, trasferendosi a Telese, alla sua espansione, hanno visto deluse le legittime aspettative di potere trovare sul posto un occupazione lavorativa o una fonte di reddito anche investendo in proprio.

Siamo nel pieno di una delle più profonde crisi economiche degli ultimi decenni.

Una crisi che sta evidenziando le contraddizioni di un modello di crescita e la NECESSITÀ DI DEFINIRE NUOVI APPROCCI METODOLOGICI PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI.

Se precedentemente ad essa, le nostre aree mostravano un ritardo, che possiamo eufemisticamente definire intollerabile, in termini di crescita rispetto ad altre aree del paese, farci trovare strutturalmente impreparati, quando si realizzerà la ripresa della congiuntura economica, significherà ipotecare definitivamente il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Crediamo che le peculiarità elencate in premessa siano elementi fondamentali di amplificazione per la crescita di Telese, solo se innestate su una direzione di crescita che abbia carattere di organicità e coerenza rispetto ad obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Condizione essenziale è, a nostro parere, quella di attivare e ricondurre nell’ottica di un intervento UNITARIO le potenzialità che Telese è capace di esprimere, cogliendo nel loro insieme le caratteristiche socio-economiche, ambientali, e di localizzazione geografica che ne costituiscono la ricchezza.

Per questo motivo gli sforzi che dovranno essere fatti, dovranno mirare ad INNESCARE FENOMENI DI MIGLIORAMENTO TRA LORO COLLEGATI E AD UN SCALA QUANTO PIÙ AMPIA POSSIBILE, ricucendo e valorizzando risorse ed emergenze già presenti nel territorio comunale ,ma anche ATTIVANDO POTENZIALITÀ E RISORSE ESTERNE DI TIPO COMPRENSORIALE.

Bisognerà, in definitiva, fare in modo che i luoghi della città e del territorio si raccordino tra loro completandosi e valorizzandosi a vicenda, EVITANDO DI DISPERDERE RISORSE ED OCCASIONI.

Per raggiungere questi obiettivi, riteniamo VADANO ATTIVATI PROCESSI DI COINVOLGIMENTO E DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI.

Essi costituirebbero un sostegno ed una guida per le decisioni degli Amministratori, renderebbero i cittadini realmente partecipi alle dinamiche della propria città ed alimenterebbero un maggiore spirito di appartenenza.

Non parliamo di una democrazia assembleare ma di un elementare processo di partecipazione democratica.

Tra le regole che dovranno guidare i processi decisionali, dovrà esserci spazio per la ricerca del consenso e per la comprensione delle aspettative e delle istanze dei cittadini.

Potrebbero sembrare cose lontane o poco credibili, ma è la realtà che ci circonda, quella che solitamente siamo abituati ad accettare quasi di riflesso, che ha una consistenza SPESSO falsa e fuorviante.

Nel 1992, all’Earth Summit di Rio de Janeiro, è stata redatta e sottoscritta da oltre 150 paesi del Mondo, Agenda 21 che costituisce il programma d’azione della Comunità internazionale in materia di ambiente e sviluppo per il 21° secolo.

Nel cap. 28 del documento i leader mondiali invitano le autorità locali ad intraprendere un processo consultivo con le popolazioni e cercare consenso su un agenda 21 locale.

Cito testualmente: “Ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le amministrazioni dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie”

E’ in quest’ottica e con queste aspettative che nasce l’Associazione.

Lo scopo è quello di “promuovere la partecipazione dei Cittadini alla vita politica, culturale e sociale al fine di attivare iniziative e proposte utili a favorire in maniera coerente e sostenibile la crescita ed il benessere della Comunità”.

L’obiettivo principale è quello di avvicinare le persone alle tematiche di interesse pubblico.

Dare loro uno spazio di confronto e di partecipazione, come ci piace definirlo un laboratorio di idee, al quale ogni cittadino potrà dare il proprio contributo.

Le proposte individuate saranno STRUTTURATE coerentemente con le aspettative di miglioramento del livello di vivibilità della città e VERIFICATE, attraverso il confronto democratico e partecipativo, con le istituzioni, i media, le parti politiche, sociali ed economiche, affinché possano raggiungere un reale livello di fattibilità.

Quello che chiediamo agli Amministratori è:

  • Comprendere, sostenere e favorire le iniziative dei cittadini
  • Promuovere la convergenza di intenti, tra pubblico e privato, nell’ottica dell’interesse collettivo.
  • Disporre con senso di Responsabilità le Precondizioni perché possa realizzarsi una crescita sostenibile, strutturale e di lungo periodo.

Invitiamo i cittadini:

  • ad Assumere il ruolo che compete loro nella vita pubblica, avviando un cambiamento nei propri processi culturali.
  • Ad Acquisire la consapevolezza che la crescita di una comunità può avere luogo solo partendo da una profonda revisione dell’idea che finora abbiamo coltivato.
  • A Comprendere in via definitiva che la maggiore responsabilità per tutto quello che ci riguarda non può essere delegata esclusivamente ad altri ma compete soprattutto a noi.

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L’insostenibile leggerezza delle scelte

16 01 2009

La periodica proposizione della “questione Liceo” a Telese Terme, mette in luce come il nodo di fondo del problema riguardi, con tutta evidenza, l’approccio adottato fino ad ora per la soluzione del problema.

In riferimento alle opere pubbliche, in linea di principio, le Amministrazioni dovrebbero avere il compito di anticipare, attraverso una seria programmazione, i bisogni della collettività, valutare gli eventuali problemi che potrebbero presentarsi, definire i percorsi attuativi, avviare l’iter progettuale ed infine realizzare l’opera.

Ciò che è accaduto in realtà, può essere invece così riassunto: le Amministrazioni coinvolte e tutti i rappresentanti della politica locale, non hanno saputo anticipare le istanze dei cittadini, trasformandole prima in un vuoto di programmazione, poi in un problema ed infine nella classica emergenza.

A questo punto, come nella migliore tradizione, sono iniziati i grandi discorsi, le reciproche accuse, le proposte più disparate, senza che sia mai stata trovata un minimo di convergenza nell’interesse della collettività.

La stessa soluzione dell’ex Molino Capasso ha visto fronteggiarsi, da un lato l’Amministrazione provinciale e comunale, che non hanno saputo produrre un progetto credibile e condiviso dai cittadini e dagli studenti, dall’altro un movimento di protesta che non ha saputo cogliere lo spunto per trasformare, con opportuni suggerimenti ed indirizzi, la proposta dell’Amministrazione provinciale, in una grande opportunità di riqualificazione urbanistica ed ambientale.

E’ prassi consolidata, fatta salva qualche rara eccezione, recuperare e convertire a nuovi usi le aree o i siti industriali dismessi, in particolare quando essi occupano spazi interni al perimetro abitato. Tali scelte vengono generalmente adottate perché si eliminano situazioni di degrado, si qualificano le aree circostanti, non si occupano nuovi suoli, si recuperano porzioni di fabbricati esistenti e si localizzano nuove attività e servizi pubblici al posto di spazi altrimenti inutilizzabili.

Prima di escludere completamente la proposta si poteva, ad esempio, dibattere e valutare tecnicamente un ipotesi progettuale che prevedesse l’acquisizione dei terreni adiacenti, l’integrazione dell’area della Torre longobarda, la creazione di una arteria di collegamento a valle fino alla rotonda all’ingresso del paese, la sostanziale demolizione verticale della struttura esistente e l’aggiunta di corpi di servizio tra loro collegati modello campus.

Il risultato è che ad oggi non ancora è stato realizzato il Liceo, l’ex Molino Capasso con la sua mole sproporzionata è ancora lì ad accogliere i visitatori che arrivano a Telese Terme e a completare insieme ad altri edifici l’intorno ambientale del Grassano e per completare lo scenario si è pensaTo di colare altro cemento su una delle poche aree libere al centro del paese!

Ritornando alle questioni dei nostri giorni, nel Consiglio comunale del 10 gennaio 2009 è stata, infatti, avanzata la proposta di realizzare il nuovo Liceo nel campo sportivo di Viale Europa. Il giorno 13 gennaio il Consiglio provinciale ha approvato il progetto.

Sembrerebbe finalmente la soluzione tanto attesa, se non fosse che tale scelta solleva ulteriori ed ancora più serie perplessità. La prima riguarda il carattere estemporaneo della scelta.

E’ possibile che dovendo realizzare ex-novo una struttura, non esista su tutto il territorio comunale un sito idoneo e sia necessario andare a cementificare uno spazio centrale, che quando non è occupato da giostre e fiere, è una attrezzatura sportiva, per di più, a quanto si apprende dalla stampa, gravata da vincolo?

Non è stato allo studio per quasi un decennio un ipotesi di piano regolatore? Ed oggi non è in fase di redazione il PUC?

E’ possibile che, anche in via del tutto valutativa, non sia stata mai individuata in tutto questo tempo un area per l’edilizia scolastica?

E se sì perché non viene considerata quest’ultima per la realizzazione del liceo o addirittura del campus di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi?

Un’altra perplessità, anche questa di non poco conto, riguarda il progetto del nuovo plesso scolastico. Se esiste già un progetto chi lo ha redatto in soli tre giorni domeniche incluse? Come si rapporta al vicino Parco Termale? Quali sono le ricadute sul piano urbanistico ed ambientale? Quali sono state le procedure attivate?

La proposta che sentiamo il diritto ed il dovere di suggerire ai cittadini che amministrano è che non si perda altro tempo. E perché ciò sia possibile, non si continui a gestire l’emergenza con tutto il carico di scelte aleatorie che essa comporta ma si avvii concordemente tra i diversi attori un programmazione reale dell’opera.

Sia individuata un area, sulla base di criteri suffragati da serie considerazioni di programmazione urbanistica, che possa negli anni a venire accogliere la realizzazione del Liceo senza depauperare le risorse esistenti.

Sia avviato un iter scandito da tempi certi e soprattutto caratterizzato da principi di trasparenza amministrativa e concretezza della soluzione progettuale, ad esempio un Concorso di Progettazione (la Legge Regionale n°3/2007 prevede anche un fondo per il sostegno alla progettazione ed alla programmazione dei concorsi).

E’ opportuno ricordare a questi stessi cittadini, che il vigente Codice degli Appalti prescrive che per “…lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico e conservativo, nonché tecnologico, le stazioni appaltanti valutano in via prioritaria l’opportunità di applicare la procedura del concorso di progettazione…” Intendendo con questa definizione “…le procedure intese a fornire alla stazione appaltante, soprattutto nel settore della pianificazione territoriale, dell’urbanistica, dell’architettura, dell’ingegneria…….un piano o un progetto, selezionato da una commissione giudicatrice in base ad una gara.…”

Ma soprattutto, li invitiamo a non ripiegare verso soluzioni affrettate e condizionate dall’approssimarsi della scadenza elettorale, ma a rivolgere il loro impegno verso un percorso che produca come risultato un opera di pregio funzionale, architettonico e qualitativo, che possa costituire in futuro un reale patrimonio per la città di Telese Terme.